Successo dell’incontro organizzato in Municipio da Asp, associazioni e ordini professionali

C’è l’interesse della Regione e dell’Agenzia della mobilità piemontese a prendere in considerazione il progetto sulla metropolitana leggera di Asti: queste le conclusioni dell’incontro di studio che l’Asp, con associazioni e ordini professionali, ha promosso venerdì in Municipio, esaurendo i posti a sedere della Sala Platone.

Un finale positivo che avrà comunque bisogno di molto lavoro per superare quelli che oggi si presentano come ostacoli sulla strada della realizzazione dell’idea, a partire dall’attuale chiusura delle linee ferroviarie (Asti-Casale, Asti-Alba, Asti-Chivasso). Ma il fronte che sostiene il progetto è compatto e soprattutto gli enti che hanno in mano la pianificazione della mobilità sono disponibili a discuterne.

L’obiettivo sta nel titolo dell’incontro: “Metropolitana leggera e ferrovie: idee per una mobilità sostenibile ad Asti e nei territori dell’Unesco”. “Dunque un modo di viaggiare che guarda sia ai pendolari che ai turisti, in un contesto cambiato da quando, oltre dieci anni fa, l’architetto Giovanni Currado lanciò l’idea della metropolitana leggera a servizio della città” ha ricordato la presidente Asp Giovanna Beccuti.

Luigi Robino, dirigente della Regione Piemonte con delega ai Trasporti, e Paolo Filippi, presidente del Bacino Sud Est dell’Agenzia della mobilità piemontese, hanno indicato la strada: inserire il progetto nel futuro piano triennale sul trasporto pubblico locale, documento di programmazione pluriennale che l’Agenzia deve predisporre. “Siamo alla vigilia del dibattito che ci porterà a redigere il piano” ha informato Filippi. Robino ha aperto all’idea della metropolitana leggera: “Il progetto è stimolante e in linea con l’indirizzo regionale sulla mobilità: dovrà arrivare in Regione dentro al piano triennale di bacino. Ma mi dovrete convincere che, oltre che suggestivo, sarà anche economicamente sostenibile”.

Una sfida che gli organizzatori dell’incontro hanno raccolto. “L’Asp – ha indicato l’amministratore delegato Paolo Golzio nelle conclusioni dei lavori – è a disposizione di chi ha idee e vuole portarle avanti con noi: ci mettiamo a disposizione del territorio per contribuire a disegnare un nuovo modello di trasporto pubblico locale”.

Marco Devecchi, presidente dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, ha proposto la sottoscrizione di una mozione che prevede, tra l’altro, la costituzione di un tavolo tecnico propositivo costituito da enti, ordini professionali e associazioni interessati alla riattivazione delle linee ferroviarie, con precedenza per la Milano-Casale-Alba. E con un obiettivo ambizioso: “che si arrivi operativamente – ha letto Devecchi – già nel 2017, 1050° anniversario della nascita del Monferrato, alla riattivazione, anche iniziale o parziale, della Milano-Asti-Alba, come segno tangibile di una forte volontà pubblica di procedere in modo virtuoso al riutilizzo delle infrastrutture ferroviarie dei territori Unesco e dell’Astigiano in particolare”.

La mozione è stata sottoscritta, tra gli altri, anche dal sindaco Fabrizio Brignolo, che ha ricordato come l’architetto Currado (tra i relatori dell’incontro di venerdì) sul progetto della metropolitana leggera “fosse riuscito a convincere in passato amministrazioni locali di colore diverso: io ero assessore all’Urbanistica della Città di Asti e Ebarnabo titolare dei Trasporti in Provincia. Il Comune nel 2007 lo presentò in Regione che finanziò lo studio di fattibilità, considerandolo un progetto pilota”.

A dieci anni di distanza l’argomento torna di attualità. Per Legambiente vanno considerate le esigenze di limitare l’ingresso del traffico automobilistico nel centro cittadino e di contrastare con interventi efficaci l’inquinamento atmosferico. Nella sua articolata esposizione, Currado ha tra l’altro ricordato che non meno di 64 mila veicoli ogni giorno entrano e escono dalla città, mentre rispetto al passato i flussi di traffico si sono estesi a nuove direttrici lungo le quali sono nati l’ospedale e i centri commerciali.

Disponibilità a lavorare al tavolo tecnico, che sarà ospitato in Municipio, anche da parte dell’Associazione Unesco con il direttore Roberto Cerrato, mentre ha fatto riflettere l’osservazione di Domenico Catrambone, intervenuto per l’Ordine degli Architetti: “Asti è la città dove vogliamo vivere bene, ma in cui vogliamo anche che i servizi della mobilità funzionino con efficienza, siano rapidi e capillari”.

Ci sarà tempo, in gennaio al tavolo tecnico, per discutere di modelli di sviluppo.

Intanto il successo dell’incontro di studio viene incassato con soddisfazione dagli organizzatori: Asp, associazioni Davide Lajolo, Terra, Boschi, Gente e Memorie, Tempi di fraternità, Circolo Legambiente Gaia di Asti, Circolo Legambiente Valtriversa, Club Unesco di Alba, Club Unesco di Alba e di Asti, Delegazione FAI di Asti, LIPU, Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Asti, Ordine degli architetti della provincia di Asti, Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, Società di Studi Astesi.

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Nella foto: relatori e organizzatori all’incontro in Municipio